Quanto è efficace il lavoro dei centri per uomini che agiscono violenza contro le donne? Lavorare con i singoli uomini in che modo può contribuire al cambiamento culturale necessario per debellare la violenza di genere? Queste alcune delle domande al centro del convegno online giovedì 14 e venerdì 15 gennaio dal titolo Disertare il patriarcato. Per un nuovo patto di civiltà tra uomini e donne. La due giorni si può seguire, dalle 9 alle 13.30, sulla piattaforma Zoom, qui il format per l'iscrizione, e in diretta facebook sulla pagina dell'Associazione Senza Violenza.
Il convegno conclude il progetto Move on rivolto ad ampliare e monitorare gli interventi diretti a uomini autori di violenza contro donne partner ed ex partner, con l'obiettivo di responsabilizzarli e promuovere un cambiamento sociale e culturale diffuso: durato 2 anni, guidato dall'Associazione Senza Violenza di Bologna, ha avuto come partner l'Ufficio Pari Opportunità e tutela delle differenze del Comune, Casa delle donne, ASP Città di Bologna e ASC InSieme ed è stato realizzato con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un’occasione importante anche per presentare, per la prima volta, i dati totali dei 9 centri regionali rivolti agli uomini.
I risultati del progetto Move on:
La Rete Regionale
Il convegno presenterà la Rete regionale dei centri del privato sociale per uomini autori di violenza, di cui fanno parte, oltre a Senza Violenza di Bologna, il C.A.M. (Centro Uomini Maltrattanti) Di Ferrara, il CIPM (Centro Italiano per la promozione della mediazione) di Piacenza e Reggio Emilia, il CTM (Centro Trattamento Uomini Maltrattanti) di Forlì e Reggio Emilia, Associazione DireUomo - Spazio ascolto maltrattanti di Rimini, M.UO.VITI (Mai più Uomini Violenti) di Ravenna e Faenza, il SUM (Servizio Uomini Maltrattanti) di Reggio Emilia. I 9 centri del privato sociale accolgono annualmente più del 60% degli uomini che in regione chiedono aiuto per porre fine ai propri comportamenti violenti.
I dati regionali raccolti da Senza Violenza tramite la scheda di monitoraggio messa a punto nell'ambito del progetto Move On: